È ora che il Governo e Regione Lombardia inizino a darsi un ordine di priorità ed una sveglia in merito alle infrastrutture stradali e ferroviarie del territorio lecchese.
La scena andata in onda durante il Tavolo Territoriale di Confronto, alla presenza del Presidente Fontana e di alcuni Assessori della Giunta Lombarda, è stata la solita che si ripete da diversi anni a questa parte: grandi parole e promesse che alla fine non hanno alcuna ricaduta reale e concreta sul nostro territorio.
Conosciamo benissimo la situazione di ristrettezza delle finanze statali e regionali, ma al contempo non ci sfugge che il nostro territorio rappresenti il fanalino di coda tra le Province lombarde in termini di investimenti infrastrutturali.
L’ennesima chiusura della SS 36, che ha portato al contempo al collasso della SP 72, deve essere affrontata una volta per tutte con grande determinazione e lungimiranza, non con rassegnazione. L’arteria stradale, tra l’altro la più pericolosa d’Italia secondo gli ultimi dati forniti da Anas, è di vitale importanza per l’intera economia del nostro territorio ed una sua costante manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che per la sicurezza degli automobilisti è fondamentale per la competitività delle nostre imprese produttive, commerciali e turistiche.
Come PD di Lecco siamo favorevoli alla realizzazione di nuove infrastrutture sul nostro territorio, ma invitiamo caldamente il Governo e la Regione a darsi delle priorità e ad intervenire prima di tutto sulla messa in sicurezza dei ponti e cavalcavia, oltre che delle pareti rocciose che costeggiano la superstrada nel tratto compreso tra Lecco e Colico. Il tutto senza dimenticare la grande ammalata, ovvero la Galleria Monte Piazzo, che a causa delle forti criticità idrogeologiche sarà presto o tardi destinata ad una prossima nuova e lunga chiusura.
Discorso a parte merita poi la Lecco-Bergamo. Anche in questo caso, nonostante i roboanti proclami e promesse del Ministro Toninelli di passare il nuovo tratto di strada ad Anas entro il mese di febbraio, siamo ancora in attesa della firma del decreto di consegna: evitiamo che la stessa passi alla storia come una eterna incompiuta.
Se Atene piange, Sparta non ride. Ovvero se le infrastrutture stradali non godono di buona salute, quelle ferroviarie stanno ancora peggio. È infatti di alcune settimane fa la notizia che nel piano di investimenti di RFI per la Lombardia non trova spazio nessun intervento di potenziamento delle linee Milano-Lecco-Sondrio e Lecco-Como. I forti e continui ritardi che i pendolari lecchesi sono costretti a subire quotidianamente dipendono sì dalla vetustà del materiale rotabile, ma anche dalla scarsa manutenzione della rete ferroviaria, passaggi a livello in primis, e dalla mancanza di uno scambiatore ferroviario nel tratto compreso tra le stazioni di Carnate e di Calolziocorte. Visto che oggi la Lega siede sia al tavolo del governo regionale che nazionale, si faccia per una volta portavoce degli interessi dei lombardi portando anche sul nostro territorio le risorse necessarie per dare finalmente una risposta ai pendolari lecchesi che ogni giorno si trovano ad affrontare per lavoro e/o per studio l’avventura di un normale viaggio in treno.
Antonio Gilardi
Resp. Infrastrutture e Trasporti
PD provincia di Lecco