“Una battaglia di civiltà contro le barriere architettoniche alla quale non potevamo sottrarci e che ha portato i frutti sperati.
I Ministeri interpellati hanno risposto positivamente ad una nostra interrogazione confermando come tutti i cittadini che abbiano affrontato spese per lavori legati all’abbattimento di barriere architettoniche saranno finalmente rimborsati attraverso il ricorso ad un apposito fondo pluriennale. Si risolve così una situazione di incertezza durata oltre dieci anni durante i quali, tante persone con disabilità, hanno aspettato invano una risposta che sembrava non sarebbe mai arrivata».
Esprime soddisfazione Gian Mario Fragomeli, deputato lecchese del Partito Democratico, per la risposta ricevuta all’interrogazione, sottoscritta insieme alla collega Daniela Gasparini e a diversi altri parlamentari PD, e indirizzata sia al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti che a quello del lavoro e delle politiche sociali.
«Per chi, a suo tempo, ne aveva fatto domanda, il diritto al rimborso non viene meno, anche a distanza di così tanti anni» spiega Fragomeli.
«Nonostante l’apposito fondo istituito con la legge n. 13 del 1989 non abbia più ricevuto stanziamenti dopo quelli previsti dalla legge n. 350 del 2003, i Ministri interpellati hanno chiaramente confermato che tutti i cittadini i quali, in questi anni, abbiano affrontato una spesa per dei lavori di abbattimento di barriere architettoniche, hanno mantenuto il diritto ad essere rimborsati – secondo le modalità previste dalla legge vigente – e che verrà quindi dato il via libera all’utilizzo dei fondi già stanziati da parte del MIT. Se tali risorse non dovessero rivelarsi sufficienti, siamo inoltre pronti ad impegnarci affinché vengano ulteriormente incrementate con la prossima Legge di bilancio».
«Allo stato dei fatti» conclude il deputato PD «le Regioni completeranno a breve l’acquisizione dei fabbisogni inevasi e predisporranno un censimento definitivo di tutte le richieste presentate in questi ultimi anni. Successivamente a ciò, il MIT potrà così procedere alla ripartizione delle risorse disponibili ed emanare dunque, di concento con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministero dell’economia e delle finanze, il relativo decreto di ripartizione».